La donna bambina

La donna bambina è la struggente storia di Paola, una donna accusata di omicidio che vive continuamente in bilico tra le sue fantasie e la realtà.

Teatro Vascello di Roma. Centro Sperimentale di Cinematografia. Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo. Settembre 2013.
Testo e regia di Roberto Cavosi.
Con Daniela Giordano e gli Allievi del terzo anno del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Musiche Guglielmo Poggi.
Costumi Maria Toesca.
Luci Domenico De Mattia.

 

Foto

img_1757img_1731

 

Addiopizzo

Compagnia “Oltreconfine”, Regione Lazio. Aprile 2008.
Regia e scene di Roberto Cavosi.
Con Giuseppe L. Bonifati, Antonio Cuccovillo, Valeria Di Francesco, Emiliano Passaro, Danilo Vitale.
Sax Primo Salvati, Fausto Sierakowski.
Aiuto regia Cecilia di Giuli.
Musiche Alfredo Santoloci.
Luci Luca Migliaccio.

Foto

L’orizzonte di K

Teatro Mercadante, Compagnia “Oltreconfine”, Operafestival, Festival di Benevento, Comune di Bologna. Stagione 2006-2007.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Jesus Emiliano Coltorti.
Aiuto regia Emanuela Ponzano.
Scene e costumi Tiziano Fario.
Musiche Alfredo Santoloci.
Luci Luca Migliaccio.

Foto

Notte d’epifania

Associazione culturale “Oltreconfine”, Regione Lazio, Regione Calabria. Stagioni 2005/06, 2006/07.
Regia e scene di Roberto Cavosi.
Con Pamela Sabatini, Mario Schnittzer, Fabio Trunfio.
Musiche Alfredo Santoloci.
Luci Luca Migliaccio.

Foto

Rassegna stampa

Coriolano

Tratto dall’opera di W.Shakespeare. Società per Attori in collaborazione con Istituto Luce. Stagione 2004-2005.
Regia di Roberto Cavosi.
Traduzione di Loredana Ottomano.
Adattamento Roberto Cavosi.
Con Alessandro Gassman, Magda Mercatali, Fabio Bussotti, Paolo Cosenza, Sabrina Knaflitz, Sergio Meogrossi, Giancarlo Ratti, Carlo Kumada, Silvio Laviano, Alessandro Albertin, Emanuele Maria Basso, Michele Modesto Casarin, Marta Gilmore, Francesco Stella, Massimo Lello.
Scene Alessandro Chiti.
Costumi Giancarlo Colis.
Montaggio video Nicola Barnaba.
Combattimenti Alberto Bellandi.
Musiche Alfredo Santoloci.
Luci Marco Palmisano.

Viale Europa

Teatro Stabile di Bolzano, febbraio 1992.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Massimo Cattaruzza, Libero Sansavini, Andrea Emeri, Monica Trettel.
Scene Roberto Banci.
Costumi Monica Simeone.
Luci Jean Marc Esposito.

La strana morte di Trepilov Constantin Gavrilovic

La strana morte di Trepilov Costantin Gavrilovic è un testo, che seguendo i dettami della meccanica quantistica (enunciati già nel “Gabbiano” di Cechov), racconta il nostro mondo: dal rapimento Moro agli assassini politici nella ex DDR, dall’attentato alle torri gemelle alla guerra in Iraq. Nel testo realtà e sogno si mischiano come fossero entrambi sullo stesso piano, entrambi entità fisiche, al punto che i sogni spesso sopravvivono al loro sognatore.

Gennaio 2009. Fondazione Teatro Due di Parma.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Paolo Bocelli, Cristina Catellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Luca Giordana, Tania Rocchetta, Nanni Tormen, Marcello Vazzoler.
Aiuto regia Cecilia di Giuli.
Direzione allestimenti Mario Fontanini.
Costumi Gianluca Falaschi.
Luci Luca Bronzo.
Musica Alfredo Santoloci.

Foto

di Marco Caselli Nirmal

Sabato notte… scanzonato italiano

Sabato notte è il percorso del nostro Paese dal Boom economico ai giorni nostri, con un andamento cronologico non sempre coerente. Sei storie si intrecciano fra loro ed ognuna di esse stigmatizza il lustro a cui si riferisce. In maniera molto grottesca vengono messi in luce i nostri vizi e le nostre virtù, specchio di un’Italia che non ha mai saputo veramente maturare, contraddittoria e “povera”, nonostante lustrini e paìette “indorino” ogni nostro sabato notte in compagnia di “mamma RAI”.
Molto ironicamente un piccolo corpo di ballo crea un filo conduttore tra una storia e l’altra, quasi un siparietto televisivo, dove però, al contrario di ciò che succede in televisione, il risultato non è di “offuscamento luccicante” della realtà ma esattamente il contrario. Con violenza e incoscienza il consumismo ha tentato di “curarci”, ma il provincialismo, la mafia, il terrorismo, la disoccupazione non hanno mai cessato di esistere, anzi spesso si sono fatti più forti. Ne risulta un’italietta smunta e smarrita, buffa e crudele, tenera nei sentimenti dei singoli personaggi ma assurda e tragicomica nel suo “divenire” sociale e culturale. Le musiche, messe a contrappunto, sono formate da brani di canzoni rimaste a noi care e che si sono indissolubilmente legato al nostro costume: “Acqua azzurra acqua chiara”, “Ventiquattromila baci”, “Salirò” eccetera.
Prosa, teatro-danza e musica si alternano drammaturgicamente sul palcoscenico per fare di “Sabato notte” uno spettacolo fonnalmentc inconsueto, satirico e di ampio respiro popolare. Soubrette televisive “duettano” con disoccupati in cassa integrazione, mentre una pioggia di scolapasta di moplen “allaga” la scena. Imitatrìci di B.B. troppo prese dall’acconciatura scambiano inconsapevolmente il loro marito con quello di un’altra, mentre a Pozzuoli la terra trema creando un numero enorme di sfollati e la mafia uccide. Echeggia ancora la bomba di piazza Fontana, mentre moglie e marito giocano alla domatrice e il leone in una specie di “Grande Fratello” nazional-familiare. Un giovane di Termoli lmerese aggiusta infine all’infinito la sua lambretta mentre una processione laico-consumistica si dipana religiosamente sulla scena seguendo le note della sigla televisiva: “Sabato notte”.

Casanova Multimedia e Fondazione Palazzo della Cultura di Latina. Stagione 2005-2006.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Chiara Noschese, Fabio Bussotti, Cristina Cellini, Roberto Stocchi.
Scene Tiziano Fario.
Costumi Anna Coluccia.
Musiche Alfredo Santoloci.
Luci Gianluca Cappelletti.

Foto

di Barbara Ledda

Rassegna stampa

Otello

Traduzione di Loredana Ottomano, adattamento di Roberto Cavosi, dall’omonimo dramma di Shakespeare. Monologo inserito nello spettacolo “Pocket Shakespeare”.

Fondazione Teatro Due di Parma. Marzo 2010.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Luchino Giordana.
Direzione allestimenti Mario Fontanini.
Musiche Alfredo Santoloci.
Costumi Marzia Paparini.
Luci Luca Bronzo.

Foto

di Marco Caselli Nirmal

Luna di miele

Luna di miele si svolge, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, in una modesta stanza a Borgo Vittorio, una piccola frazione industriale di Merano. Augusto e Clara sono due fratelli, lui operaio lei maestra, “importati” in Alto Adige durante il fascismo, all’interno di quei piani di italianizzazione del Sudtirolo. Soli, sradicati da quella loro Toscana a cui erano profondamente legati, in quella terra di confine non riescono assolutamente ad adattarsi. Si chiudono sempre più in sé stessi perdendo qualsiasi orizzonte culturale, fino ad innamorarsi, per sopravvivere, l’uno dell’altra. Ma è un amore impossibile, la cui fine non può essere che tragica anche se dolcissima.

Camerata delle Arti di Roma. Teatro Cultura Produzioni. Stagioni 97-98 / 98-99.
Regia di Roberto Cavosi.
Con Antonella Attili, Sergio Pierattini.
Scene Roberto Cavosi.
Costumi Annamode.
Luci Jurai Saleri.

Foto

Rassegna stampa