Ca’ de Bezzi

Ca’ de Bezzi è il racconto fantasioso di un incontro possibile. Nella locanda di Bolzano “Ca’ de Bezzi”, s’incontrano casualmente Goldoni, Alfieri, Goethe e Casanova. Quest’ultimo, con l’ausilio di alcune attrici, organizza degli scherzi notturni agli altri tre insigni scrittori. Gli farà cioè incontrare o con delle loro “scomode” amanti, o con dei personaggi da loro stessi inventati, provocando incerto e scompiglio. L’alba scioglierà incubi e fantasmi e ognuno riprenderà più o meno allegramente il suo viaggio.

Teatro Stabile di Bolzano, febbraio 1989.
Con la collaborazione del Laboratorio di Drammaturgia del Liceo Classico “G.Carducci” di Bolzano (testo scritto dai ragazzi in un laboratorio drammaturgico organizzato dal Teatro Stabile di Bolzano).
Regia di Luigi Ottoni.
Con Dante Borsetto, Graziano Hueller, Giorgio Cappelletto, Dario Spadon, Barbara Fingerle, Roberto Pompermaier, Roberto Cavosi, Paolo Bonaldi, Luigi Ottoni, Marco Morellini, Monica Ferri, Paola Morandi, Rosa Masciopinto, Luciano Cozzi.
Scene e costumi, Chiara Defant.
Musiche Dante Borsetto.

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Martha ed Ulli

Versione ridotta di Lauben.

Teatro Ghione. Settembre 1987.
Regia di Guido Maria Compagnoni. Con Michela Martini, Tiziana Bagatella.
Scene costumi Maria Alessandra Giuri.
Musiche Antonio Pofi.
Luci Ghigo Micheli.

Lauben

Lauben, portici in tedesco, si svolge a Merano alla fine dell’ottocento. È una giornata afosa di fine maggio, nella loro misera stanza le due prostitute Martha ed Ulli aspettano i primi clienti. Ulli, giovane e bella, rivela all’amica più vecchia di lei di aspettare un figlio. La discussione fra le due si fa violenta e lacerante. Abortire sembra la soluzione più saggia ma l’arrivo di Wolf, un ufficiale austriaco, il suo modo così pragmatico di pensare, fa cambiare idea alle due donne. Decidono di tenere il bambino e di essere loro stesse padre e madre del piccolo. Marta ed Ulli ed il bambino, diventerebbero così una famiglia di fatto “ante litteram”.

Festival di Todi, settembre 1988.
Regia di P.Rossi Gastaldi.
Con Barbara Valmorin, Marina Giordana, Federica Paulillo, Pino Strabioli.
Scene e costumi Tommaso Bordone.
Luci Paolo Ferrari.

Teatro Stabile di Bolzano, Stagione 1990/91, 1991/92.
Regia di Luigi Ottoni.
Con Alberto Fortuzzi, Lorena Crepaldi, Monica Trettel, Maria Pia Zanetti.
Scene e costumi Roberto Banci.
Musiche Dante Borsetto.
Luci Jean Marc Esposito.

Teatro Stabile di Roma, marzo 1994.
Regia di G. Dipasquale.
Con Claudia Giannotti, Liliana Paganini, Lorenza Indovina, Gian Paolo Poddighe.
Musiche e scene Giuseppe Dipasquale con l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Luci Gino Potini.

Teatro Biondo Stabile di Palermo. Stagioni 1999-2000, 2000-2001 e 2001-2002.
Regia e costumi di Umberto Cantone.
Con Paola Bacci, Liliana Paganini. Aurora Falcone, Marcello Albanesi.
Scene Agostino di Trapani.
Luci Franco Caruso.

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di Teatro Stabile di Bolzano

Rassegna stampa

Anima Errante

1976, è estate. A Seveso un guasto alla ciminiera di una fabbrica di profumi, l’Icmesa, causa la fuoriuscita di una grande nube di diossina. Non tutti in quei giorni sapevano che la diossina è una sostanza estremamente tossica: ustionante, cancerogena e teratogena. Veniva usata in Vietnam per le bombe al napalm. Non lo sapeva Sara, una giovane donna, felicemente sposata e in attesa di un figlio: quella nube cambia la sua vita. All’epoca non si sapeva quali fossero le conseguenze della diossina per il feto: dal Vietnam arrivavano solo poche, imprecise, ed allarmanti notizie di gravissime malformazioni genetiche.
A Seveso adulti e bambini vengono ricoverati in ospedale con gravi forme di cloracne. Il paese viene fatto evacuare: anche Sara e il marito si trasferiscono in un residence ad Assago.

I pericoli di dare alla luce bambini gravemente menomati (detti dalla stampa dell’epoca “infelici”) erano reali e le donne venivano spinte ad abortire. Così Sara, non ottenendo dalla scienza risposte certe sul futuro di quel figlio non ancora nato, si rivolge alla Vergine pregandola di venirle in soccorso. Tanta è la sua insistenza che la Madre per eccellenza acconsente e le propone uno scambio: “Se il tuo fardello è troppo pesante – le dice – lo prenderò io e tu prenderai il mio”. Sara accetta lo scambio e le due donne si fondono una nell’altra e si fondono così i loro destini. Sara nei panni di Maria si trova sul Golgota davanti a suo Figlio in croce: ancora davanti ad un figlio che lei non è in grado di difendere.

Rassegna stampa

Antonio e Cleopatra alle corse

Teatro Franco Parenti. Stagioni 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011.
Regia Andrée Ruth Shammah.
Con Annamaria Guarnieri, Luciano Virgilio.
Musiche Michele Tadini.
Scene e costumi Barbara Petrecca.
Allestimento scenico Alberto Accalai.
Luci Domenico Ferrari.

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di Tommaso Le Pera

Rassegna stampa

Bellissima Maria

Bellissima Maria è un noir seducente e misterioso in cui Maria, una sarta novella Fedra, esprime tutta la sua sessualità abbandonandosi a sfrenati mambo ma soprattutto seducendo Patrizio, il giovane figlio di primo letto di suo marito Rocco, un investigatore privato. Rocco diventa così impedimento all’amore di Maria per Patrizio. I due decidono di eliminarlo, ma il fantasma di Rocco, investigando sul suo stesso omicidio, scoprirà i colpevoli punendoli.

La Contemporanea 83. Stagioni 2002-2003 e 2003-2004.
Regia Sergio Fantoni. Con Ottavia Piccolo, Ivano Marescotti, Fausto Morciano, Lorenzo Carmagnini. Scene e luci Nicolas Bovey. Costumi Annamaria Heinreich. Musiche Paolo Vivaldi.

Theatre Odeon di Parigi, Istituto di cultura italiana a Marsiglia. Gennaio 2010.
Lettura nell’ambito della rassegna Face a Face (in lingua francese).
Regia di Alexandra Tobellaim

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