Biografia

cavosi-bianco-e-nero-leggera1-300x282Il teatro è davvero un luogo singolare, è una scatola astratta all’interno della quale c’è la possibilità di “giocare” con tutto. È infatti il luogo del tutto: dei ricordi, della realtà, della psiche, del mito e del contemporaneo, della leggenda e della storia. Il teatro è un luogo squisitamente sociale. Uomini che cercano sé stessi, che si confrontano. Andare a teatro non è mai un gesto superficiale, disattento, leggero o consueto, è piuttosto un atto di vita, come combattere o partorire. Andare a teatro o lavorare in qualsiasi suo ambito è cavalcare il proprio tempo. È per questo che io ho scelto questa meravigliosa strada.

Ho cominciato molto presto a “fare teatro”, a sette anni, allestendo una vera e propria piccola compagnia di burattini. Giravo per le scuole, e avevo una “sede fissa” nel garage di casa. È durata molti anni finché in terza media sono entrato nel Piccolo Teatro di Merano, una compagnia filodrammatica locale. È a Merano infatti che sono nato nel 1959 e dove ho vissuto fino alla fine della maturità ottenuta nel Liceo Classico Giosuè Carducci. In quegli anni è maturata in me la precisa volontà di fare l’attore passione alla quale hanno certamente contribuito anche i miei studi scolastici come la filosofia o la lettura dei classici. Arrivato a Roma nel 1978 ho frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dopo essermi diplomato ho preso parte a numerosi spettacoli teatrali ed film per la regia, tra gli altri, di Luca Ronconi, Sandro Sequi, Luigi Squarzina, Aldo Trionfo, Nanni Fabbri e Marco Risi. La professione d’attore comunque, nonostante molte soddisfazioni ed una incessante continuità lavorativa, non soddisfaceva in pieno le mie aspettative creative e sociali se non politiche. Sentivo il bisogno di dover raccontare maggiormente il nostro mondo, la nostra realtà: non mi bastava più recitare in testi, per quanto illustri, che non esprimevano il nostro vivere contemporaneo, o quanto meno il mio punto di vista. È così che ho cominciato a scrivere e a dedicarmi nel giro di pochi anni quasi esclusivamente alla scrittura scenica, con alcune incursioni nella regia, tanto per non togliermi del tutto dalla scarpe quella per me insostituibile polvere di palcoscenico. Nel 2006 ho fondato l’Associazione Oltreconfine. Essa, come recita il suo statuto, si propone la promozione della cultura attraverso la ricerca di nuovi linguaggi espressivi, dedicandosi con particolare attenzione ad un forte impegno civile, nonché al confronto tra tutte le varie etnie del mondo.

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